CAPONNETTO E LA DIA di Salvatore Calleri

Caponnetto era avanti nella capacità di analisi.

Sulla DIA si espresse in modo chiaro nel libro 'i miei giorni a Palermo'.
Era contrario al concetto del superpoliziotto nel seguente modo: "la Dia ha già raggiunto quella intesa fra le diverse forze di cui si dovrebbe occupare ora il superpoliziotto: al suo interno, gli ufficiali delle tre forze lavorano già insieme, sugli stessi filoni d'inchiesta, con un completo distacco dal corpo di provenienza. Non vorrei che a qualcuno fosse venuto in mente di comprimere o limitare i poteri di un organismo che già lavora in condizioni difficili: dispone di materiale umano di prima scelta,di assoluto valore, ma l'organico è assolutamente insufficiente alle necessità... Il mio auspicio è che si pensi a potenziarla, piuttosto che a inventare nuove figure."

Scriveva ciò nel 1992.
Per questo sono a difesa della DIA e del suo rafforzamento.

Non ci sono scuse che reggono... Se un precursore della lotta alla mafia come Caponnetto aveva tale opinione non possiamo non sostenerla.

Senza alcun dubbio o perplessità.

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