Processo di liberazione della società umana dalla " criminalità organizzata "


Riflessione di  Paolo  Calabrese



          Il rispetto dei diritti fondamentali dell'uomo rappresenta il " processo di liberazione della società umana da tutte le limitazioni che la immiseriscono,  il processo di creazione di una società  in cui tutti i valori dell' uomo possono dispiegarsi  nella loro pienezza ".


          Oggi, nel nostro paese, l'uomo -cittadino è  esposto a forti ed insopportabili limitazioni dei suoi diritti, della sua sfera di libertà  e socialità,vede la qualità della vita abbassarsi sempre più di livello.


           Si trova a dover confliggere con quelle stesse istituzioni che dovrebbero essere il presidio dei suoi diritti.


           Sarebbe opportuno sviluppare politiche che pongano al riparo il cittadino dal burocratismo discriminatorio e vessatorio che è diventato merito prevalente in grandissima parte della pubblica amministrazione a tutti i livelli, alimentato da un eccesso di certificazioni, di permessi, di autorizzazioni, di concessioni.


         Il cittadino vive Il disastro del servizio sanitario, le sperequazioni pensionistiche, la insoddisfacente quantità e qualità  di tutti servizi sociali, l'iniquità fiscale e la macroscopica evasione, la disoccupazione giovanile, l'inadequatezza della formazione scolastica e post-scolastica, il collasso dei trasporti pubblici, e la grande e piccola corruzione,  come effetto, in gran parte, di una pubblica amministrazione inefficiente e deresponsabilizzata.


           La normativa di garanzia deve essere snella ed efficace, ed al bisogno applicata con grande ed imparziale rigore.


           Sono state erette barriere, che si manovrano senza criteri e senza regole di obiettività e di servizio, e che, in definitiva, producono una frattura di grande rischio per la democrazia, fra il cittadino e lo Stato.


( LE MAFIE NON STANNO A GUARDARE )


            Il Paese sta dunque vivendo, una vera e propria eclissi di legalità. 


            Una crisi che si manifesta non solo con l'esplosione della piccola e grande criminalità ma ancor più  di quella organizzata, fornita di cospicui mezzi finanziari e di collusive  protezioni.


          Non meno inquietante è quella dei colletti bianchi, che impone tangenti, realizza collusioni con gruppi di potere occulto e asserve la pubblica amministrazione ad interessi di parte .


          Una criminalità organizzata che tenta di sostituirsi ai poteri dello Stato e in alcune regioni rallenta il corretto manifestarsi dell'attività economica a danno dello sviluppo economico - sociale.


          Ci troviamo a fronteggiare un fenomeno complesso che rende estremamente impegnativa l'attività  di prevenzione e repressione.


          L'enorme ricchezza proveniente dalla natura dei traffici illeciti, trattati dalle organizzazioni criminali, come:


" riciclaggio, immigrazione clandestina, corruzione, frodi, pirateria, ecomafie, prostituzione, traffici d'organi umani, droga, terrorismo, armi, rifiuti tossici, merci contraffatte, illeciti ambientali, rifiuti radioattivi...ed altro..."


          ha favorito la capacità  di muoversi in modo spregiudicato nell'econonia nazionale e internazionale, e con l'uso della violenza, come prassi normale, ha fatto della criminalità organizzata un soggetto pericoloso per le sorti delle istituzioni e della libertà nel nostro paese.


          Le mafie per lo Stato e per le istituzioni sono un'emergenza da affrontare, in quanto problema nazionale.


        Purtroppo di fronte a questi fenomeni le risposte istituzionali sono spesso deboli e confuse, talvolta meramente declamatorie. 

   

        Come non ricordare che si voleva addirittura modificare la Costituzione per favorire la liberazione di un detenuto  gradito a diversi organi di stampa oltre che a politici di rilievo.


        Tutto ciò provoca inquietudine e sconcerto nei cittadini che vedono minacciate la libertà e la sicurezza.

         

        Un sostegno attivo alla lotta contro le devianze criminose, può consistere anche nella individuazione di obiettivi credibili che possano produrre occupazione, condizioni civili di vita, dimostrando che la lotta contro la criminalità economica è pagante sul terreno dell'occupazione.

 

          E'  priorità  dello Stato garantire la difesa dei beni  giuridici e quindi dei diritti  fondamentali dell'uomo, del controllo del territorio e, infine, dai condizionamenti delle stesse istituzioni pubbliche, locali e statali.


             Oggi viviamo 

         " La fase della disattenzione"


    ... ed è necessario che la memoria resti attiva per evitare che non si innestino più quei meccanismi che, dall'indifferenza e dall' indignazione fonti dello scollamento e della disaffezione del cittadino alla vita pubblica, scivolino fino ad arrivare alla tragedia.


         La scarcerazione dei boss mafiosi sottoposti al regime speciale di detenzione al 41 bis e la concessione della pena alternativa (arresti domiciliari ), creano un grave equivoco etico-morale che i cittadini vivono con delusione e disorientamento.


         Significa tornare indietro con effetto devastante per la società civile, significa svuotare di senso la storia antimafia; significa sminuire un certo passato-presente, con grave offesa alla memoria delle vittime e non solo..


          Ogni volta che la criminalità organizzata delinque, si violano diritti umani, ed i responsabili devono essere puniti a titolo di reati contro l'umanità. 


           Lo Stato nel contrastare tale criminalità che viola i diritti umani,  deve considerare la tesi che i responsabili siano puniti a titolo di reato contro l'umanità,  perché  condizionano il futuro di intere generazioni,  avvelenano la politica e l'economia per piegarli ai loro interessi,  e sono i peggiori nemici della libertà,  della pace, della giustizia e dei diritti fondamentali dell'uomo.



        

          





 



        


          


            




          




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