Calleri, “Le forze dell'ordine e la magistratura possono agire celermente come in questo caso, ma prevenire è compito delle classi dirigenti che in Toscana, purtroppo, hanno fallito”.
COMUNICATO STAMPA

Calleri, “Le forze dell'ordine e la magistratura possono agire celermente come in questo caso, ma prevenire è compito delle classi dirigenti che in Toscana, purtroppo, hanno fallito”.
Firenze 16.04.2021.- “I nostri report, negli anni, ci hanno reso antipatici a molti, ma avevamo e abbiamo ragione.
L’importante operazione antimafia di ieri mi auguro faccia aprire gli occhi alla classe politica e sociale della Toscana.
Ieri si è rotto, per molti, un tabù: i rapporti tra mafia e politica in Toscana, a prescindere che questi vengano o no giudicati un reato, non sta a noi dirlo, esistono.
Molte le conferme arrivate da questa operazione:
- abbiamo avuto la conferma, lo diciamo da 8 anni, che abbiamo una nostra terra dei fuochi, con lo sversamento di 8000 tonnellate di rifiuti tossici;
- abbiamo avuto la conferma che le mafie mirano ad occupare le organizzazioni di categoria;
- abbiamo avuto la conferma che le mafie usano il porto di Livorno.
Lo diciamo da anni.
La classe politica toscana, buona parte, benché avvertita, se ne è fregata dei nostri allarmi fino al punto che oggi la Toscana è divorata dalla mafia.
Le forze dell'ordine e la magistratura possono agire celermente come in questo caso, ma prevenire è compito delle classi dirigenti che in Toscana, purtroppo, hanno fallito”.
Lo dichiara Salvatore Calleri presidente della Fondazione Antonino Caponnetto.
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Ufficio Stampa Fondazione Antonino Caponnetto
Nazzareno Bisogni
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