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Mafia: Calleri, presto in piazza a difesa ergastolo ostativo


13:30 (AGI) - Firenze, 6 apr. - “Continua la mobilitazione social della Fondazione Antonino Caponnetto in difesa dell’ergastolo ostativo in particolare e più in generale per la normativa antimafia e antiterrorismo che sono oggi in serio pericolo.

Dopo il successo dell’iniziativa social di ieri con i tanti messaggi video arrivati al ‘Gruppo Giornata di Mobilitazione in Difesa dell’Ergastolo Ostativo e 41 bis’ il gruppo ha cambiato nome ed ora le prese di posizione, i brevi messaggi video di chi vuole metterci il cuore e la faccia troveranno accoglienza e posto nel gruppo “Mobilitazione permanente in Difesa dell’Ergastolo Ostativo e del 41bis”. Lo afferma, in una nota, il presidente della Fondazione Antonio Caponnetto, Salvatore Calleri.

“Una scelta che la Fondazione – aggiunge Calleri - deve a chi con passione ha aderito alla giornata, familiari delle vittime, semplici cittadini, giornalisti, parlamentari, una scelta per tenere alta la guardia nella lotta alla mafia. Appena poi fuori dalla zona rossa scenderemo anche in strada: in Toscana stiamo programmando sit in davanti alla sede della Regione e della prefettura a Firenze. Iniziative saranno attuate anche nel resto del Paese”.(AGI)

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MAFIA: A BREVE DECISIONE SU ERGASTOLO OSTATIVO 

 

Antoci: “Pentimento e Collaborazione siano linee guida”

 

  

Firenze, 8 aprile 2021 – Sono tante le voci che si sono fatte sentire e che hanno evidenziato grande preoccupazione per il prossimo verdetto della Consulta sull’ergastolo ostativo.

Oggi, a pochi giorni dall’atteso verdetto, arriva da Giuseppe Antoci - Presidente Onorario della Fondazione Caponnetto ed ex Presidente del Parco dei Nebrodi, vittima nel 2016 di un gravissimo attentato mafioso - un grido di allarme.

“Spero che i prossimi giorni non ci riservino sorprese dolorose che sarebbero difficile da spiegare a tanti che hanno vissuto l’orrore delle mafie e la loro violenza assassina. Sono convinto – dichiara Antoci - che deve essere l’Italia a convincere l’Unione Europea ad attuare contro le mafie norme severe per prevenirle e contrastarle e non, invece, a far passare il messaggio che tali norme possano essere depotenziate. Non servono modifiche dell’ergastolo ostativo, serve solamente convincere i mafiosi che l’unico modo per usufruire dei benefici, che la normativa già prevede, sia quello di pentirsi e collaborare con la giustizia. Il resto sarebbe solo un modo per mortificare anni di lotta alla mafia e tanti uomini dello Stato che per quella lotta hanno perso la vita – conclude Antoci. 

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Ergastolo ostativo: Antoci, non depotenziare norme antimafia


11:20 (AGI) - Roma, 8 apr. - “Spero che i prossimi giorni non ci riservino sorprese dolorose che sarebbero difficile da spiegare a tanti che hanno vissuto l’orrore delle mafie e la loro violenza assassina". A lanciare l'allarme a pochi giorni dal verdetto della Consulta sull’ergastolo ostativo è Giuseppe  Antoci, presidente onorario della Fondazione Caponnetto ed ex presidente del Parco dei Nebrodi, vittima nel 2016 di un gravissimo attentato mafioso.

    "Sono convinto – sottolinea Antoci - che deve essere l’Italia a convincere l’Unione europea ad attuare contro le mafie norme severe per prevenirle e contrastarle e non, invece, a far passare il messaggio che tali norme possano essere depotenziate. Non servono modifiche dell’ergastolo ostativo, serve solamente convincere i mafiosi che l’unico modo per usufruire dei benefici, che la normativa già prevede, sia quello di pentirsi e collaborare con la giustizia. Il resto sarebbe solo un modo per mortificare anni di lotta alla mafia e tanti uomini dello Stato che per quella lotta hanno perso la vita". (AGI)

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