Violenza sulle donne : " violazione dei diritti umani "

 



Riflessione di Paolo Calabrese

Nell'evoluzione storica dell'umanità,   viviamo una lunga stagione di predominio e sfruttamento dell'uomo sulla donna.

Nell' art. 1 della " Dichiarazione sull'eliminazione della violenza contro le donne del 1993 " ( adottata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite con la risoluzione n.40/104 del 20.12.1993 ) l'espressione " violenza  contro le donne " significa ogni atto di violenza fondata sul genere che abbia come risultato  un danno o una sofferenza fisica, nella sfera sessuale e/o psicologica delle donne, incluse le minacce di tali atti, con la coercizione o privazione arbitraria della libertà, sia nella vita pubblica che in quella privata.

Si designa una violazione dei diritti umani, una forma di discriminazione e una violenza delle libertà  fondamentali della vittima.

L'universo femminile continua a subire  limitazioni, pregiudizi,  soprusi  ed abusi da una società maschilista.

La legittimità  della giustizia  non dovrebbe essere più  discussa in un mondo che crede di essere moderno ed evoluto.

La società deve porre tra i suoi obiettivi primari il rispetto dell'individuo, sia esso maschio o femmina, la valorizzazione della sua dimensione umana, intesa come universo interiore e psicologico e deve superare una visione dei rapporti umani basati sulla forza.

Donna e uomo, uomo donna, sono un'unica e inscindibile realtà, le due facce di una stessa medaglia.

La giusta meta è raggiungere la complementarieta' tra uomini e donne, con pari opportunità, indipendente dal sesso, e soprattutto  il rispetto dell'identità - dei ruoli - delle regole e della dignità umana.

I diritti umani sono una vittoria dell'io sociale su quello biologico, perché impongono di limitare i propri impulsi e di rispettare l'altro.


Il concetto di diritti dell'uomo non è  ispirato dalla legge naturale della vita, è  

al contrario ribellione contro la legge naturale..


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