Nonno Nino ricordo di Salvatore Calleri
6 dicembre 2002 - 6 dicembre 2024
Ha amato Firenze, ne è stato amato e lo è tutt'ora. Ha amato Palermo, ne è stato amato, ma non a sufficienza. Ha scelto di fare il Giudice. Senza dire nulla alla moglie ha sostituito Rocco Chinnici, ucciso con metodo libanese da Cosa Nostra. Ha combattuto in Africa e ne è tornato pieno di incubi e schierato per la pace. Ha parlato ai giovani di tutta Italia. Ha creato il primo pool antimafia mettendoci quattro moschettieri: Falcone, Borsellino, Guarnotta, Di Lello. Ha amato sua moglie Betta per 61 anni, fino alla morte. Ha difeso la Costituzione. Ha, per primo nella storia del nostro Paese, fatto condannare in modo definitivo oltre 400 boss mafiosi. Ha pianto per la morte dei suoi "figli", Falcone e Borsellino. Ha detto "Tutto è finito", pentendosene subito. Ha avuto almeno due condanne a morte da parte della ma- fia, ma è morto naturalmente di vecchiaia a Firenze. All'età di venticinque anni ha scritto nel suo diario: "Le difficoltà della guerra mi hanno reso uomo e di questa parola voglio essere sempre più degno. Questa immensa parola significa volontà, amore, purezza, nobiltà e forza". Ha istruito il maxi processo. Ha vissuto in modo semplice. Ha saputo parlare
al cuore della gente. Ha detto sempre in modo gentile, ma fermo, le cose che pensava. Ha dedicato la propria vita agli ideali. Ha difeso la legalità. Ha unito un pensiero strategico, ad una notevole capacità organizzativa con un piglio pragmatico. Ha presieduto la Fondazione Sandro Pertini aiutando la moglie del Presidente, Carla Voltolina, a farla nascere. Ha difeso gli ultimi. Ha ottenuto la sentenza numero 1 e 2 della nostra Corte Costituzionale. Ha amato Sua moglie nonna Betta. Ha detto: "La democrazia è la possibilità di rimettere tutto in gioco" Ha avuto dei funerali affollatissimi da gente per bene. Ha amato lo Stato. Antonino Caponnetto è morto il 6 dicembre 2002. Ha lasciato in eredità un vertice antimafia, giunto alla 34ma edizione, e una Fondazione che ho il sublime onore di presiedere.
al cuore della gente. Ha detto sempre in modo gentile, ma fermo, le cose che pensava. Ha dedicato la propria vita agli ideali. Ha difeso la legalità. Ha unito un pensiero strategico, ad una notevole capacità organizzativa con un piglio pragmatico. Ha presieduto la Fondazione Sandro Pertini aiutando la moglie del Presidente, Carla Voltolina, a farla nascere. Ha difeso gli ultimi. Ha ottenuto la sentenza numero 1 e 2 della nostra Corte Costituzionale. Ha amato Sua moglie nonna Betta. Ha detto: "La democrazia è la possibilità di rimettere tutto in gioco" Ha avuto dei funerali affollatissimi da gente per bene. Ha amato lo Stato. Antonino Caponnetto è morto il 6 dicembre 2002. Ha lasciato in eredità un vertice antimafia, giunto alla 34ma edizione, e una Fondazione che ho il sublime onore di presiedere.
Magnifico ricordo, pieno di affetto e stima!
RispondiEliminaCome si è detto e scritto tante volte le idee di questi uomini camminano sulle gambe di chi viene dopo di loro...e grazie alla fondazione che ne perpetua il ricordo...
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