75 ° anniversario della Dichiarazione Universale dei diritti umani . " I Diritti dell' Uomo tra storia e compiti sociali ".





75 ° anniversario della 
Dichiarazione Universale dei diritti umani


      " I Diritti dell' Uomo tra storia e compiti sociali ".


Il  referente  " Diritti Umani "

Paolo Calabrese*


      I  diritti umani hanno una lunga storia che coincide con la storia del pensiero e,  nello stesso tempo, con quella dei suoi innumerevoli errori.

     Una lunga strada composta da mille e mille sentieri che si intrecciano, che si allontanano, che si sovrappongono.

     Sentieri a loro volta tortuosi, come il letto di un corso d'acqua che, scendendo a valle, da rivolo si fa ruscello e, fra gole, rapide anse, lentamente, ma travolgentemente, si fa fiume.

     I diritti dell'uomo vengono da lontano e come l'uomo hanno molte radici e molte anime, e nel loro cammino ci troviamo tutta la storia dell'uomo alla ricerca di sé, di un uomo che si interroga sulla sua natura, sul suo destino, sul senso del suo esistere, sui suoi bisogni, sulle sue aspirazioni, sui suoi rapporti con gli altri essere viventi.

      C'è l'uomo che si chiede del perché del soffrire, il perché delle ingiustizie.

      C'è l'uomo che crede nella possibilità di usare la ragione per porre fine all' orrore della violenza, non certo al soffrire in sé, ma almeno al soffrire provocato dall' uomo (quello più odioso, quello più  inaccettabile).

      "Parlare dei diritti dell'uomo, è ogni giorno più difficile".

      I diritti dell'uomo, infatti, stanno vivendo, oggi, l'oltraggio e l'attacco più duro.

      La bandiera dei diritti dell' uomo è, ovunque, in mano a tutti.

      Tutti la sventolano, tutti fanno a gara per sventolarla sopra le teste altrui, cercando di attirare l'attenzione e l'ammirazione.

      Non c'è crimine più politico, nel contempo, che non si compia all'ombra di questa bandiera, onorata sulla ribalta e dissacrata e fatta a pezzi nell'ombra.

     Ogni discorso sui diritti dell'uomo è diventato,  ormai, terreno  di insidie, e rischia, inevitabilmente, di essere ascoltato nel sospetto e nella diffidenza.

      Corriamo il pericolo, nell'attuale trionfo dell'inganno e della mistificazione, che le persone moralmente e intellettualmente oneste e, soprattutto, i popoli affamati, rapinati e bombardati perdano ogni fiducia nella possibilità di far diventare i diritti dell'uomo il vero centro, la vera sostanza della propria esistenza.

      "Cercare di contribuire a tenere accesa questa vacillante fiducia, quindi, è quanto mai indispensabile".

    "L' esistenza è il valore dei diritti dell'uomo non stanno scritti nelle stelle"  così come affermò  A. Einstein.

      Una gran parte della storia è  occupata dalla lotta per quei diritti dell'uomo , una lotta eterna nella quale la vittoria finale  risulta lontana.

      Tutte cose difficili, forse utopiche, forse addirittura, impossibili... Ma per riprendere le parole di A. Einstein, rinunciare a questa lotta significherebbe la rovina della società.

      La storia dei diritti dell'uomo è una drammatica e continua lotta per un costante miglioramento, spesso in circostanze davvero avverse.

      Tuttavia con i diritti umani nascono la pace e i mezzi per la vera libertà.

      È importante comprendere il soggetto all'interno del suo contesto storico, con una tradizione che risale a più di 2.500 anni:

      ● È del  539 A.C.  -  " Il Cilindro di Ciro " riconosciuta come la prima dichiarazione dei diritti umani del mondo, segnata su una tavoletta di argilla contenente le proclamazioni di libertà e uguaglianza delineate da Ciro il Grande, il primo re dell'antica Persia.

       ●  È del  1215  - " La Magna Grecia Libertatum ":
La  prima stesura - da parte degli Inglesi fuggiti  in Francia dopo essersi ribellati al re Giovanni Senza Terra.
      In essa il potere politico garantisce diritti e libertà dei gruppi sociali e dei cittadini, come ad esempio il diritto di non essere arrestati arbitrariamente e la libertà di circolazione.
Il movimento per i diritti si sviluppa specialmente in Inghilterra.

        ● È del 1628 - " La Petizione dei Diritti:
( del Parlamento nei riguardi di Carlo I' ) istituzzionalizzata nel 1679 con l' Habeas Corpus ( nei riguardi di Carlo II' ).
        L' Habeas Corpus è " una legge per meglio garantire la libertà dei soggetti " e riconosce ad un cittadino che venga arrestato  il diritto di essere presentato ad un organo giudiziario che decida sulla legittimità del suo arresto.
         Nel caso non ricorrano i presupposti per la detenzione la legge prevede che il cittadino venga rilasciato.
    
       ● È del 1689 -  il " Bill of Rights " :
che costituisce la base della Costituzione inglese e pone fine alla monarchia assoluta degli Stuart ( abdicazione di Giacomo II il Cattolico, cui succede Guglielmo III d'Orange che giura fedeltà alla Costituzione ).

      Il primo testo sui diritti umani che ha le caratteristiche di quelli attualmente in vigore è il " Virginia Bill of Rights "  del 1776.
      La parte essenziale di tale carta costituisce il nucleo della "Dichiarazione di indipendenza " degli Stati Uniti del 4 luglio 1776 .
      Thomas Jefferson e il principale autore della dichiarazione. Essa considera " verità evidenti di per sé che gli uomini nascono uguali, che il Creatore li ha dotati di certi diritti inalienabili tra i quali vi sono la vita, la libertà, la ricerca della felicità e afferma che i governi sono stati istituiti per garantire questi diritti.
        L'idea Illuminista sviluppatasi in tutto il XVIII secolo è quella di una nuova società, governata in maniera democratica, che assicuri a tutti i cittadini l'uguaglianza nel trattamento giuridico  il cui fine sia la felicità degli individui.

      ● Nel 1789 la rivoluzione francese pone fine alla monarchia assoluta ( 4 agosto) e proclama il 26 agosto la  " Dichiarazione dei Diritti dell'uomo e del Cittadino " ispirata alla Dichiarazione dell'indipendenza americana del 1776.
       Essa è universale in quanto si rivolge a tutti gli uomini di tutti tempi e di tutti i paesi e definisce alcuni " diritti naturali, inalienabili e sacri " il più prezioso dei quali è il diritto alla libertà, al quale conferisce un senso l'uguaglianza tra gli individui.
       Articolo 1 : "gli uomini nascono liberi ed uguali in diritti" .
       Articolo 2 : " Lo scopo di ogni associazione politica è la conservazione dei diritti naturali dell'uomo.
       La Dichiarazione afferma che i mali nelle relazioni umane derivano dalla violazione dei diritti: " L'ignoranza, l'oblio, e il disprezzo dei diritti
dell'uomo sono la sola causa della disgrazia pubblica ".
       I primi diritti ad essere affermati 
sono stati dunque quuelli civili e politici.

       ● Nel 1793 la bozza di un nuovo testo costtuzionale francese afferma i primi diritti economi e sociali, come il diritto all'aiuto sociale dei cittadini svantaggiati, ma tale costituzione non verrà mai approvata.

       Nell' Ottocento si sviluppa il dibattito intorno al binomio " diritti civili e politici"  e  " diritti sociali ed economici ".
     
       In realtà tutti i diritti dell'uomo possono coesistere e integrarsi fra loro armonicamente.

       Bisogna arrivare alla  "DICHIARAZIONE UNIVERSALE 
DEI DIRITTI UMANI " del 10 dicembre 1948  per vedere affermati  insieme i diritti civili - i diritti politici - i diritti economici - i diritti sociali e culturali.

      Per la prima volta la dottrina e la pratica dei Diritti  umani viene posta alla base di una organizzazione universale deputata al mantenimento della pace nel mondo.

      Nel 26 giugno del 1945 a San Francisco nasce la Carta dell' Organizzazione delle Nazioni Unite nel cui Preambolo si stabilisce l'obiettivo di " salvare le future generazioni dai flagelli delle guerra, che per ben due volte nel corso di questa generazione ha portato indicibili afflizioni all'umanità" e si riafferma " la fede nei diritti fondamentali della persona umana, nell'uguaglianza dei diritti degli uomini , delle donne e delle nazioni grandi e piccole.

       Il 10 dicembre 1948, l' Assemblea Generale delle Nazioni  unite ha adottato e proclamato la DICHIARAZIONE UNIVERSALE dei DIRITTI UMANI, composta da 30 articoli, affermando  che " il riconoscimento della dignità inerente a tutti i membri della famiglia umana e dei loro diritti, uguali e inalienabili, costituisce il fondamento della libertà, della giustizia e della pace nel mondo " e che " il disconoscimento e il disprezzo dei diritti dell'uomo hanno portato ad atti di barbarie che offendono la coscienza dell'umanità " mentre  "  l'avvento di un mondo in cui gli esseri umani godano della libertà di parola e di credo e della libertà dal timore e dal bisogno è stato proclamato come la più alta ispirazione dell'uomo " .

      In particolare, l'articolo 1 recita:  " Tutti gli essere umani nascono liberi ed uguali in dignità e diritti.
Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri  in spirito di fratellanza. "

      Il richiamo alla  " ragione " sta ad indicare che i rapporti tra gli uomini devono essere regolati dalle regole comuni e non dalla forza dall' istinto.

      Il richiamo alla " coscienza " indica
la necessità di una valutazione etica degli atti che si compiono.

       Il richiamo alla " fratellanza " traccia per l'umanità un cammino caratterizzato dalla solidarietà e dalla reciprocità.

       Mentre negli articoli che vanno dal 3 al 21 si affermano i diritti civili e politici, gli articoli che vanno dal 22 al 27 affermano i diritti economici, sociali e culturali, gli articoli 28 e 29 riguardano i rapporti tra l'individuo e la societa', l'articolo 30 intende proteggere la Dichiarazione da interpretazioni che ne contraddicono contenuti e finalità.

      La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani ha influenzato la stesura delle più recenti costituzioni nazionali.

      Le norme dettate dai trattati conseguenti alla Dichiarazione sono state recepite, almeno in parte, nelle leggi di tutti gli stati del mondo.

      La Dichiarazione Universale dell'uomo non prevede solo diritti civili e politici, quali il diritto alla libertà di espressione e alla libertà dalla tortura, ma anche i cosiddetti diritti economici, sociali e culturali.
      
      I diritti sociali non possono essere considerati una mera aspirazione dei governi l: ogni governo dovrà giustificare le scelte che incidono su tali diritti, se necessario anche in sede giudiziale.

      I diritti sociali comprendono il diritto a un tenore di vita appropriato, il diritto all'alimentazione, a un'abitazione adeguata, alla salute, all'istruzione, all'acqua, ai servizi sociali necessari e alla sicurezza sociale.

      Poiché i diritti umani sono indivisibili, questi diritti devono essere rispettati al pari dei diritti civili e politici: su scala globale essi rivestono vitale importanza in quanto mirano a creare condizioni socio-economiche e culturali che permettano alle persone di condurre una vita dignitosa.

      I diritti dell'uomo, infatti, esistono grazie a noi che scegliamo di farli esistere e hanno gli aspetti quantitativi e qualitativi che noi siamo disposti ad attribuire a loro.

      E che, di conseguenza, l'unico destino degno di essere accolto è quello dell'affratellamento progressivo di individui e gruppi umani, in una sorta di grande coalizione agapica.

      Da ciò discende. allora, che, sul piano educativo, culturale e politico, andrebbe favorito, in miniera convinta e sistematica, tutto ciò che può aiutarci a scoprirci  " prossimo ", a provare empatia, a produrre sviluppare e diffondere solidarietà.


 
*già Direttore del Dipartimento " Forze dell' Ordine e Dititti Umani " 
Federazione Nazionale UNESCO

   







       

      
  

       

 
  

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