RASSEGNA WEB (AGGIORNATA AL 14 AGOSTO) SU INIZIATIVA CRIMINALITÀ NIGERIANA E CINESE
NOVE FIRENZE
Mafie: allarme fondazione Caponnetto su clan nigeriani e cinesi
13:14 (AGI) – Firenze, 19 lug. – “La criminalità nigeriana è una forma presente e diffusa a Firenze tanto in modo diretto quanto indiretto. Le zone coinvolte sono il parco delle Cascine (nel boschetto delimitato dalla fermata della tramvia), la zona limitrofa alla stazione Leopolda (lato viali), la zona della Fortezza e la zona della stazione Santa Maria Novella (scalinate) a cui si aggiunge una recente estensione verso Piazza Paolo Uccello. In queste aree è venuto meno gradualmente il controllo del territorio”. A spiegarlo è il presidente della fondazione Caponnetto, Salvatore Calleri, durante una conferenza stampa al lungarno del Tempio. Al centro del focus l’impatto sulla sicurezza della crescente presenza della criminalità nigeriana e cinese a Firenze. “La criminalità nigeriana - sottolinea Calleri - evoluta e spesso narco-mafiosa, utilizza come manovalanza il sottobosco di soggetti centrafricani, molti dei quali vivono in situazioni precarie. La prima cosa da fare è trattare, soprattutto per quanto riguarda l'area delle Cascine e della Leopolda, la questione delle dipendenze, soprattutto da crack. La manovalanza presente, infatti, è spesso sia dedita allo spaccio che al consumo: una caratteristica che comporta, oltre ad attrarre un numero crescente di nuovi consumatori, anche al verificarsi di bivacchi e accampamenti di fortuna, con una presenza costante tra le 200 e le 300 persone”. (AGI)
FI6/MAV
Mafie: allarme fondazione Caponnetto su clan nigeriani e cinesi (2)
13:14 (AGI) - Firenze, 19 lug. - Queste persone, prosegue, “vanno censite e identificate, verificando la disponibilità di intraprendere percorsi di recupero e disintossicazione. Per fare questo occorre mettere in campo, oltre alle forze dell'ordine, le migliori energie sociali della città. La dipendenza immediata da crack porta alla commissione di numerosi reati predatori: all'aumento vertiginoso delle ‘spaccate’, si aggiunge un affollato (e ahimè tollerato) mercato settimanale di merce rubata. Al trattamento delle dipendenze con percorsi sociali integrati deve seguire, ovviamente, una strategia di contrasto allo spaccio e allo sfruttamento. Il messaggio deve esser chiaro: le condotte criminali non saranno più tollerate”. Per quanto riguarda invece, analizza il presidente della fondazione Caponnetto, “quanto sta succedendo all'interno del mondo criminale cinese va seguito con la massima attenzione. Il rischio maggiore è quello di trovarsi di fronte ad una evoluzione ulteriormente peggiorativa della attuale guerra delle grucce che può trasformarsi in una vera e propria guerra di mafia”. Nello specifico, analizza Calleri, “ritengo, anche grazie alle numerose operazioni delle forze dell’ordine che si sono susseguite negli anni, che il triangolo Firenze-Prato-Osmannoro sia il punto di riferimento principale dell’organizzazione criminale cinese che si sviluppa da Milano alla Sicilia, con terminazioni pure in Europa”. (AGI)
FI6/MAV
*Mafia: La Porta (Fdi) e' male che debilita nostro Paese =* AGI0016 3 POL 0 RFI /
Mafia: LA PORTA (Fdi) e' male che debilita nostro Paese =
(AGI) - Firenze, 19 lug. - "In questo 19 luglio, che 32 anni fa
fu il giorno in cui la mafia strappo' la vita al giudice Paolo
Borsellino e alle donne e agli uomini della sua scorta che, fino
all'ultimo momento, gli erano al fianco, facciamo ancor piu'
nostro il grido d'allarme della Fondazione Caponnetto sulla
piaga che i clan nigeriani e cinesi rappresentano nel tessuto
sociale ed economico delle citta' di Firenze e Prato. E proprio
il neo procuratore di Prato, Luca Tescaroli, pochi giorni fa ha
ben spiegato quanto la criminalita' cinese non solo sia un
fenomeno la cui ampiezza non si e' ancora del tutto compresa, ma
anche quale ne sia il livello di pericolosita', da combattere
con scelte appropriate. Si tratta di forme di criminalita'
organizzata ormai endemiche, radicate, di fronte alle quali e'
piu' che mai fondamentale, insieme, non abbassare la guardia.
Non permetteremo mai alle mafie di sostituirsi allo Stato. Lo
dobbiamo al giudice Borsellino, a tutte le vittime della
criminalita' organizzata e alle donne e agli uomini che, ogni
giorno, a tutti i livelli di impegno e di lavoro, vivono per
sconfiggere per sempre questo male che debilita il nostro
paese". Lo scrive, in una nota, il deputato di Fratelli d'Italia
Chiara La Porta. (AGI)Com/Mav
191523 LUG 24
NNNN
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