PROPOSTE CONCRETE PER FIRENZE CHE NON DEVE MORIRE DI CRIMINALITÀ

 




Il 6 dicembre in occasione della iniziativa della Fondazione Caponnetto in ricordo del Giudice a Santo Spirito è nato un gruppo dedicato alla sicurezza urbana per mettere a disposizione le proprie competenze per un sistema integrato locale di contrasto alla criminalità di strada.

Il gruppo è formato da Salvatore Calleri, Renato Scalia e Roberto Sbenaglia.

Firenze non deve morire di criminalità ed al momento si trova sotto attacco.

Per intervenire in modo moderno in materia di sicurezza urbana e di antidegrado in una città come Firenze servono degli interventi mirati che si basino sulla quotidianità civile e criminale che abbiamo diviso in alcuni punti.

• Intelligence da marciapiede
• Patto per Firenze sicura
• Poteri Sindaco in materia di sicurezza
• Atti concreti fattibili
• Riduzione/eliminazione micro cosmi - sistemi criminali
 

INTELLIGENCE DA MARCIAPIEDE

Per fare ciò serve creare una "intelligence da marciapiede" basata su una rete di contatti e sul girare la città in luoghi ed orari diversi per annusarla.

Serve innanzitutto:
• Coinvolgere organizzazioni categoria.
• Dare rilievo ai comitati facendo da interfaccia e rafforzandone la rete.
• Controlli mirati a tappeto.
• Implementazione ruolo delle associazioni delle forze di polizia in congedo.
• Occuparsi dei minori non accompagnati ed accompagnati ma non seguiti dalle famiglie.

PATTO PER FIRENZE SICURA 2018

Oltre alla intelligence da marciapiede serve riattivare il protocollo del 2018 tra prefettura, ministero dell'interno e sindaco che nei punti salienti prevedeva che:

"La Prefettura e il Comune di Firenze opereranno congiuntamente per elevare gli standard di sicurezza e contrastare le situazioni di illegalità al fine di:
 dare corso ad azioni sinergiche e progetti specifici in materia di sicurezza integrata, con particolare riguardo alla sicurezza urbana, in aree ritenute critiche per la sicurezza, la vivibilità e la coesione sociale, individuando e condividendo obiettivi, tempi di attuazione, risorse e priorità anche nel rispetto delle previsioni di cui alle Linee d’indirizzo in materia;
 utilizzare la “Cabina di regia” costituita presso la Prefettura ai sensi del successivo art. 3, ai fini dell’analisi e dell’approfondimento delle iniziative in tema di sicurezza urbana, anche a supporto del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica (C.P.O.S.P.);
 attivare percorsi di ascolto e confronto con i cittadini, le rappresentanze del tessuto sociale ed economico e dei vari quartieri della città;
 predisporre modelli unici per la sicurezza degli eventi pubblici - nelle principali piazze della città - al fine di standardizzarne i progetti e fornire univoci strumenti operativi ai promotori delle iniziative.

La Cabina di regia, nominata dal Prefetto e coordinata da un suo delegato, è composta dai rappresentanti delle Forze di polizia, dal Comandante della Polizia locale di Firenze e da eventuali referenti espressamente indicati dal Sindaco. La Cabina di regia si riunisce in Prefettura periodicamente per lavorare nei seguenti ambiti di attività:
 individuazione delle emergenze, delle istanze del territorio e delle priorità degli interventi in materia di sicurezza urbana;
 aggiornamento delle aree di criticità, anche in base a segnalazioni ed esposti di istituzioni o cittadini;
 ottimizzazione del flusso informativo tra la Polizia locale e le Forze di polizia;
 analisi, anche sulla base dei dati messi a disposizione dalle Forze di polizia e dalla Polizia locale, dell’andamento dei reati e delle illegalità nell’area fiorentina e delle strategie più idonee per la prevenzione e il contrasto degli stessi;
 istruttoria delle tematiche inerenti l’attuazione del Patto da sottoporre all’esame del C.P.O.S.P.;
 esame di modelli operativi di sicurezza per gli eventi pubblici che si tengono nelle principali piazze cittadine, per il successivo esame in sede di C.P.O.S.P.Alle riunioni della Cabina di regia potranno essere chiamati a partecipare, in caso di necessità, rappresentanti di altri enti o istituzioni.


POTERI SINDACO IN MATERIA DI SICUREZZA

In materia di sicurezza se da un lato il.potere normativo ed il controllo delle forze dell'ordine appartengono allo Stato, dall'altro esistono numerosi poteri che un sindaco può esercitare in virtù del nuovo art. 54 che segue:

" L'articolo 54 del testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali, di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, è sostituito dal seguente:
"Art. 54 (Attribuzioni del sindaco nelle funzioni di competenza statale).
- 1. Il sindaco, quale ufficiale del Governo, sovrintende:
a) all'emanazione degli atti che gli sono attribuiti dalla legge e dai regolamenti in materia di ordine e sicurezza pubblica;
b) allo svolgimento delle funzioni affidategli dalla legge in materia di pubblica sicurezza e di polizia giudiziaria;
c) alla vigilanza su tutto quanto possa interessare la sicurezza e l'ordine pubblico, informandone  ((preventivamente )) il prefetto.
2. Il sindaco, nell'esercizio delle funzioni di cui al comma 1, concorre ad assicurare anche la cooperazione della polizia locale con le Forze di polizia statali, nell'ambito delle direttive di coordinamento impartite dal Ministro dell'interno - Autorità nazionale di pubblica sicurezza.
3. Il sindaco, quale ufficiale del Governo, sovrintende, altresì, alla tenuta dei registri di stato civile e di popolazione e agli adempimenti demandatigli dalle leggi in materia elettorale, di leva militare e di statistica.
4. Il sindaco, quale ufficiale del Governo,  ((adotta con atto motivato provvedimenti, anche contingibili e urgenti nel rispetto dei principi generali dell'ordinamento,))  al fine di prevenire e di eliminare gravi pericoli che minacciano l'incolumità pubblica e la sicurezza urbana. I provvedimenti di cui al presente comma sono ((preventivamente))
comunicati al prefetto anche ai fini della predisposizione degli strumenti ritenuti necessari alla loro attuazione.
((4-bis. Con decreto del Ministro dell'interno è disciplinato l'ambito di applicazione delle disposizioni di cui ai commi 1 e 4 anche con riferimento alle definizioni relative alla incolumità pubblica e alla sicurezza urbana.))
5. Qualora i provvedimenti ((dai sindaci ai sensi dei commi 1 e 4 comportino)) conseguenze sull'ordinata convivenza delle popolazioni dei comuni contigui o limitrofi, il prefetto indice un'apposita conferenza alla quale prendono parte i sindaci interessati, il presidente della provincia e, qualora ritenuto opportuno, soggetti pubblici e privati dell'ambito territoriale interessato dall'intervento.
((5-bis. Il Sindaco segnala alle competenti autorità, giudiziaria o di pubblica sicurezza, la condizione irregolare dello straniero o del cittadino appartenente ad uno Stato membro dell'Unione europea, per la eventuale adozione di provvedimenti di espulsione o di allontanamento dal territorio dello Stato.))
6. In casi di emergenza, connessi con il traffico o con l'inquinamento atmosferico o acustico, ovvero quando a causa di circostanze straordinarie si verifichino particolari necessità dell'utenza o per motivi di sicurezza urbana, il sindaco può modificare gli orari degli esercizi commerciali, dei pubblici esercizi e dei servizi pubblici, nonché, d'intesa con i responsabili territorialmente competenti delle amministrazioni interessate, gli orari di apertura al pubblico degli uffici pubblici localizzati nel territorio, adottando i provvedimenti di cui al comma 4.
7. Se l'ordinanza adottata ai sensi del comma 4 è rivolta a persone determinate e queste non ottemperano all'ordine impartito, il sindaco può provvedere d'ufficio a spese degli interessati, senza pregiudizio dell'azione penale per i reati in cui siano incorsi.
8. Chi sostituisce il sindaco esercita anche le funzioni di cui al presente articolo.
9. Nell'ambito delle funzioni di cui al presente articolo, il prefetto può disporre ispezioni per accertare il regolare svolgimento dei compiti affidati, nonché per l'acquisizione di dati e notizie interessanti altri servizi di carattere generale.
10. Nelle materie previste dai commi 1 e 3, nonché dall'articolo 14, il sindaco, previa comunicazione al prefetto, può delegare l'esercizio delle funzioni ivi indicate al presidente del consiglio circoscrizionale; ove non siano costituiti gli organi di decentramento comunale, il sindaco può conferire la delega a un consigliere comunale per l'esercizio delle funzioni nei quartieri e nelle frazioni.
11. Nelle fattispecie di cui ai commi 1, 3 e 4, ((. . .)) nel caso di inerzia del sindaco o del suo delegato nell'esercizio delle funzioni previste dal comma 10, il prefetto può intervenire con proprio provvedimento.
12. Il Ministro dell'interno può adottare atti di indirizzo per l'esercizio delle funzioni previste dal presente articolo da parte del sindaco."
Fonte: https://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:decreto.legge:2008-05-23;92


Il tutto è inserito ai asensi della l. 121/81 sotto il coordinamento operativo del Questore.

ATTI CONCRETI FATTIBILI

Ai sensi dei poteri di cui sopra si possono prendere provvedimenti per:

• Rafforzamento Polizia Municipale contro l'illegalità diffusa aumentandone l'utilizzo e favorendone la motivazione ed aumentando le risorse per gli straordinari. In stretto coordinamento con le forze di polizia.
• Creazione di squadre miste Gdf - polizia municipale  per controlli a tappeto negli esercizi commerciali in funzione anti riciclaggio.
• Creazione di squadre miste Polizia locale insieme a  Cc e Pds con Ispettorato Lavoro ed Asl per il rispetto delle normative sul lavoro e sulla salubrità dei luoghi.
• Monitoraggio e repressione fuochi d'artificio e bombe carta non autorizzate.
• Seguire la cosiddetta teoria del vetro rotto nei confronti degli atti di vandalismo.
• Limitare e possibilmente eliminare sostituendole con altri tipi di verde le numerose siepi previsti in numerosi giardini fatti salvi ovviamente i giardini storici. Favoriscono le attività criminali creando anfratti all'interno di un più ampio intervento su arredo urbano.
• Monitoraggio continuo dei fenomeni estorsivi e micro estorsivi.
• Contrasto al fenomeno delle gang.
• Concentrarsi sulle multe/sanzioni/misure di prevenzione  cosiddette educative a contrasto dell'illegalità diffusa da preferire alle multe in serie prive del rapporto umano.



RIDUZIONE/ELIMINAZIONE MICRO COSMI - SISTEMI CRIMINALI

Firenze oggi è alla ribalta nazionale per il caso ex Astor che ci dimostra che esistono dei micro cosmi criminali in cui succede di tutto, con i più deboli vittime della situazione. Micro cosmi necessari al modello di sviluppo malato che si è scelta Firenze, come del resto le altre città d'arte italiane, che son diventate città per ricchi, carissime, terre di riciclaggio, modello che abbisogna di manodopera a basso costo che non può pagare affitti o comprarsi casa.
Bisogna attuare tutte le misure possibili anche sociali per porre fine alla creazione di questi sistemi criminali, vere e proprie società alternative.


CONCLUSIONI

Tale documento non vuol essere altro che un contributo a tutte le forze politiche sociali positive esistenti nella nostra città ed è soprattutto un atto di amore nei confronti di Firenze a favore dei cittadini.



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