Palermo ricorda e vive il modello dello "Stato Sociale di diritto " di Antonino Caponnetto
Riflessione di Paolo Calabrese
Oggi a cento anni dalla Sua nascita
e' vivo il ricordo attivo di un giudice che mediante l'affermazione dei principi di legalità e di imparzialità nella Pubblica Amministrazione e nella funzione giurisdizionale...
ha considerato lo "Stato sociale di diritto " quale modello di superamento dello stato assistenziale e del disagio sociale spesso causa di scelte sbagliate.
Antonino Caponnetto si è messo in gioco in prima persona per un rinnovamento radicale e senza precedenti della città di Palermo per colpire al cuore la mafia,
promuovendo un progetto di prevenzione della criminalità per cambiare Palermo : " SOCIALIZZARE il territorio a partire dagli ultimi "...
attraverso una particolare forma di prevenzione della criminalità: la PREVENZIONE SOCIALE...
mirata al miglioramento delle condizioni sociali di una comunità, di un quartiere,
attivando immediati progetti di lotta e di prevenzione dell'emarginazione e della povertà,
sperimentando tutte le vie sociali per arginare il consenso criminale ed ambientale della mafia...,
considerato che l'affiliazione alla mafia è di certo favorita dalla presenza di importanti problematiche sociali come la povertà, il degrado, la tossicodipendenza...ed altro...
L'obiettivo di Caponnetto è stato quello di migliorare le condizioni sociali dei cittadini per contrastare le cause profonde che portano a far crescere le fila della mafia.
Chi è debole avverte il forte bisogno di affidarsi a chi è più potente di lui, ma chi è potente fonda il proprio potere, la propria ricchezza e sicurezza sulla debolezza altrui;
dunque, cancellare la debolezza di tanti cittadini significa ridurre la potenza della mafia.
Grazie per i preziosi insegnamenti e per la luminosa eredità morale che ci hai donato
Quando fra due persone si stabilisce un forte intesa non è importante quanto si sta insieme...
perché si è più vicini tanto più si è fisicamente lontani...
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